Ritiro Valentino Rossi. Semplicemente grazie di tutto! #46

Ritiro Valentino Rossi. Semplicemente grazie di tutto! #46

7 Agosto 2021 0 di La Redazione

La Notizia che si aspettavano tutti, vista la scarsa competitività di Valentino Rossi in questa stagione, è arrivata. Un po’ ce la aspettavamo ma è stata percepita comunque come fosse un fulmine a ciel sereno. Dopo 25 anni di motomondiale (un quarto di secolo!) Anche il dottore ha finito, è arrivato in fondo all’ultima pagina del libro di una carriera lunghissima fatta di gloriosi successi e nove titoli mondiali iridati –NOVE

Gare vinte115
Podi235
Punti ottenuti6330
Pole position65
Giri veloci96

Numeri che fanno spavento che danno la percezione della dimensione di questo immenso pilota. Ha gareggiato contro 4 generazioni di piloti, ha corso sia con le cattivissime 500cc che con le ultime raffinate MotoGP, ha visto nascere la Moto2 e la Moto3 ed ha assistito alla scomparsa graduale delle moto a due tempi con cui è cresciuto e si è fatto le ossa .Ha fondato prima un team in moto3 poi in Moto2 (Sky VR46) dal 2022 anche in MotoGP. Ha dato vita alla “Rider accademy” un orto dove far crescere i futuri talenti italiani, una vera scuola dove nozioni e strumenti di lavoro vengono forniti ai massimi livelli e i risultati sono già ben visibili oggi. Ha costruito il Ranch di Tavullia, una struttura bellissima, una “flat track” all’ americana ma “Valentinizzata” con moto a metà tra cross e Motard con ruote appositamente studiate per un terreno battuto la cui composizione è top secret e steso su una base di mezzo metro di calce. Oggi è il suo mondo, il suo rifugio, il posto dove probabilmente risiede il vero Valentino Rossi.

È stato protagonista dei duelli più epici di sempre contro avversari del calibro di Biaggi, Gibernau, Stoner ,Lorenzo, Marquez. Welkom 2004, Jerez 2005, Il cavatappi del 2008, Barcellona 2009 e altri scontri che rimarranno nella leggenda.

Un pilota di altri tempi che si è proiettato in avanti fino ad oggi e che si è adattato a nuove moto piene zeppe di elettronica, A gomme sempre più evolute e complicate. Ha dovuto cercare di cambiare più volte il modo di guidare cercando al tempo stesso di evolversi ed essere ancora veloce. Se è riuscito in tutto questo?. Anche da non più dominatore assoluto ha continuato a vincere delle gare e ad essere sempre nelle prime posizioni in classifica, o comunque, sempre il pilota di punta della squadra in cui ha corso – almeno fino ad un paio di anni fa. A molti non è andato giù il graduale e costante declino di Rossi dal 2015 in poi (l’anno dell’ultima concreta possibilità di vincere un mondiale), da lì le pressioni che ha subito da parte di chi lo dava per finito sembravano davvero troppo e quindi negli ultimi anni è stato criticato di non essere più vincente, di essere bollito, di non saper accettare che qualcuno fosse più forte di lui e di non essere più competitivo, cercando scuse su scuse, attaccato su più fronti da quelli che credono che se ti chiami Valentino Rossi e arrivi quarto o sesto, sei finito. Nonostante tutto lui ha continuato con la stessa tenacia di sempre, lavorando duro per rincorrere il risultato. La sua immensa passione è andata oltre tutto e tutti ed ha continuato per la sua strada con la stessa grinta e determinazione di sempre. Si è ritirato perché I risultati inaccettabili di oggi lo hanno costretto – si- ma a ben 42 anni suonati in uno sport spinto ai limiti dove essere più lento degli altri di solo mezzo secondo vuol dire perdere dieci posizioni e nel quale Il pilota di punta attuale della Yamaha, Fabio Quartararo è nato nel 1999, anno in cui Rossi vinceva il suo secondo titolo mondiale. Considerando tutto questo, è riuscito ancora una volta a compiere un impresa, un record di longevità che sarà difficile da battere per i campioni di oggi e di domani. La sua seconda parte di carriera secondo me andrebbe valutata in un altro modo, non limitandosi a dire “avrebbe dovuto ritirarsi prima”. ci mancherà molto, vedrete. Adesso che si è ritirato, il senso di smarrimento che proviamo è comunque quello di un futuro senza l ‘icona della MotoGP, colui che è stato per due decenni il punto di riferimento della classe regina e che ha fatto arrivare questo sport al livello attuale di visibilità e al successo che ha avuto fino ad oggi. Semplicemente Grazie di tutto. Ci manchera’la tua simpatia e la tua battuta pronta nelle interviste. ci ricorderemo delle tue scenette epiche dopo una vittoria e di tutte le emozioni che ci hai fatto vivere. GRAZIE VALE!