Racconto di una”sparata” del week-end, pura passione.

Racconto di una”sparata” del week-end, pura passione.

22 Marzo 2019 0 di La Redazione

Sabato, Ore 8:30, il suono della sveglia mi infastidisce un po’ ma dopo qualche secondo, realizzo; l’ho rimessa perché oggi voglio fare un bel giro sulla mia moto…Ho sonno , ma sono riposato perché ieri ho fatto il bravo, sono andato a letto presto, non ho bevuto, non ho visto gli amici, tutto per stare con lei oggi al massimo. Il sangue che da sempre mi scorre nelle vene, è del suo stesso colore. il colore della passione.

Mi giro sul cuscino e mia moglie col suo angioletto, dormono beati. Sono la mia vita. Mi sento responsabile e quell’attimo di titubanza che mi prende mi raccomanda sempre di fare le cose perbene. Di avere mille occhi. Cancello subito i cattivi pensieri. Questa passione che ho dentro, vince ed ha sempre vinto.. su tutto.., me la vivo perchè e’ parte di me. Il mio timore e la mia paura infondo sono sempre stati un bene, non un ostacolo..mi hanno sempre aiutato fin da quando avevo 21 anni e 100cv sotto il culo.

Mi infilo la calzamaglia e la maglia termica, mi vesto un po’ a strati perché siamo ancora a metà Marzo e anche se è bel tempo, la mattina è freschino. Scendo al piano di sotto, un caffè, due biscotti ed inizio la mia lotta con la tuta di pelle. Nel silenzio di casa, almeno per una decina di minuti, mi dimeno per farmela entrare. Il suo profumo è sempre inebriante. Mi infilo a fatica anche il paraschiena, ed ogni volta che finisco mi prometto che perderò qualche chilo..si..e da Lunedì inizio sempre una dieta. Metto anche gli stivali e sono pronto.

Apro la serranda del garage e lei è li che dorme già da un paio di settimane, è il mio giocattolo preferito, riparato dal suo telo, sempre pulita, sempre al top della forma…certo..mi costa un occhio tenerla bene ma saperla perfetta mi manda al settimo cielo. Tolgo il casco dalla sua sacca e recupero i guanti in pelle da uno sportello. La tiro fuori e il sole accende il suo Rosso intenso, io vestito come un Robot mi sento un po’ pilota e ritorno bambino..caricando nell’ hardware immagini del passato, di quando tutto è iniziato. Di quando mio padre mi portava dietro se da piccolo, del primo cinquantino..di quando guardavo sbavando le moto dei miei sogni come oggetti del desiderio, impossibili da avere .La accendo e ascolto il tintinnio della frizione a secco che per un Ducatista sono da sempre stati il suono delle corse, delle Superbike, anche se oggi purtroppo non le fanno più..o almeno non più così rumorose.

Oggi sono solo, non ho trovato nessuno per questo giro, premetto che non esco e non mi piacciono i gruppi numerosi per svariati motivi, uno su tutti il fatto di doversi sempre aspettare, l’altro, quello di evitare passi forsennati soprattutto in rettilineo. Smanettoni che si spostano costantemente a 160 manco fossero al Tourist Trophy. Da solo guido più rilassato. In compagnia esco al massimo con quei due o tre amici fidati, che conosco e che guidano come me. prediligo pennellare le curve..i rettilinei non fanno per me. Non ho problemi ad andare da solo, quindi la maggior parte delle volte è così.

Inserisco la prima e parto, oggi giretto di circa 240km verso uno dei posti preferiti dai motociclisti nella mia regione, la zona del Chianti. Per arrivare a provare un pò di adrenalina di chilometri ne passeranno ma quando sarò lì l’attesa sarà ripagata. Percorro un pezzo di Superstrada e mi fermo a fare il pieno. Oggi il bel tempo ha fatto uscire in strada un bel po di gente, tante macchine che però appena esco dalla superstrada andando verso la campagna aperta so già che spariranno piano piano, e infatti è così. Ad un tratto mi ritrovo pressochè da solo. Oggi, ho scelto la strada più veloce e meno trafficata. solo qualche simpatico ciclista (ovviamente mai in fila indiana) e qualche motociclista che saluta.

Dopo svariati km arrivo a San Gimignano dove con sorpresa incontro il vicino di casa con degli amici che andavano esattamente dove andavo io..mi fermo e ci facciamo delle belle chiacchiere riguardo alle nostre moto e ci andiamo a prendere un caffè rigenerante. Partiamo. Una volta a Poggibonsi, che è un paesone in provincia di Siena, imbocchiamo tutti e quattro la SR429 in direzione Castellina in Chianti. 20km di curve a medio raggio bellissime che si susseguono tipo serpente, un asfalto eccellente con un grip eccezionale..qui ci do dentro davvero, la moto sale di giri, le frenate si fanno sempre più importanti scalando le marce per affrontare le curve alla giusta velocità. Mi sposto sulla sella come un vero pilota sporgendomi da un lato e dall’altro spingendo sulle pedane e sul manubrio. La stanchezza inizia un po’ a farsi sentire sul finire del percorso e una volta sceso di moto, girandomi, mi accorgo di essere solo. Mi tolgo il Casco circondato da una miriade di moto e di motociclisti fermi alla statua del Gallo Nero, mi chino a guardare le gomme come sempre dopo una strada del genere.L’atmosfera è quella di sempre e si respira la passione in ognuno dei presenti. Risate, discorsi da bar, gente che indica le gomme, chi guarda le marmitte, i freni…insomma tutti uniti da uno stesso interesse. Ci sentiamo tutti parte dalla stessa cosa e si fa amicizia in toni amichevoli e coloriti sin da subito! Ad un certo punto vedo una bellissima CBR mille nuova dai colori HRC e insieme al proprietario imbocchiamo una conversazione che finisce con un “prima o poi la comprerò” da parte mia. E mi faccio fare una foto con questo fantastico pezzo di meccanica.

Nel frattempo il vicino e gli amici ripartono per trovare altri motociclisti per andare a pranzo.ci salutiamo. Per me invece è arrivato il momento del giro di boa. Attraversero’ tutto il territorio del chianti. Arrivando fino Greve in chianti. Anche qui grandi strade e belle curve tra le colline già verdi, ricoperte dai celebri vitigni ancora spogli. Ordinati come soldatini aspettano il momento di inverdirsi, per generare quei fantastici e profumatissimi grappoli bruni..poche macchine mi consentono anche qui di divertirmi.Il percorso è abbastanza veloce. Rettilinei alternati a curve in saliscendi. I chilometri passano così veloci che in un attimo mi accorgo di essere già a Panzano in chianti e subito dopo a Greve.

La festa purtroppo sta per finire. Mi fermo da un vinaio,in realtà una vinaia,di mia conoscenza e assaggio il nuovo inebriante Chianti sfuso che gli è arrivato assaporandomi in pieno i sapori di quelle terre. Dopo due chiacchiere la saluto e riparto. Le belle curve son finite. Imbocco il passo dei Pecorai, è una strada più stretta, da passeggio, che mi porterà verso Mercatale e poi a San casciano in Val di pesa per imboccare nei pressi di Empoli nuovamente la monotona Superstrada che mi porta a casa

Arrivo dentro il mio paese e mentre passo alcuni ragazzini con le biciclette mi guardano facendomi cenno di impennare. Io naturalmente non lo faccio. Vedo in loro una certa spocchia nel chiederlo che mi fa pensare che noi alla loro età al massimo salutavamo o incitavamo felici tipo “muretto dei box” guardando ogni motociclista come fosse un mito..vabbe’ altri tempi..

Arrivo al cancello di casa..apro e mi giro verso la moto contemplandola e ammirandola un attimo accesa, con la frizione a secco che sferraglia girando in senso antiorario.. sono contento perché anche stavolta mi sono divertito davvero. La lascio in giardino perché ora inizia la lunga fase della pulizia generale del mezzo. Almeno una buona quarantina di minuti passata a togliere moscini dalla moto e anche dal casco e dalla tuta, prima di mettere tutto apposto pulito come l’ho trovato..qui mi vedo un po’ come Furio (celebre personaggio inventato da Verdone) con tutta la mia maniacalita’.

Sono le 15.30. Ho fatto, come sempre, più tardi del previsto. Non ho ancora pranzato,apparte due fette di prosciutto dal Vinaio. Ho passato una bella giornata facendo quello che mi piace di più, in sella alla mia moto. Ora però il momento di fare i seri e tornare alla quotidianità..mentre già una parte di me si sta’organizzando per il prossimo giro.

Questa è solo una delle tante mie giornate tipo in moto, il racconto di uno dei mille giri che ho fatto, ognuno con le sue particolarità, ognuno coi suoi panorami e i suoi protagonisti ma tutti con in comune la stessa gioia e voglia di emozioni che solo la moto può dare a chi la ama. Un modo bellissimo per passare le giornate assaporando i paesaggi come con nessun altro mezzo si può fare. Vivendo la propria passione un chilometro alla volta.