Prova Benelli TRK 502X 2021 Poca spesa tanta resa?

Prova Benelli TRK 502X 2021 Poca spesa tanta resa?

7 Aprile 2021 0 di La Redazione

Devo proprio ammetterlo, negli ultimi anni Benelli con la nuova gamma di modelli sta stuzzicando non poco la mia curiosità, come del resto quella di molti motociclisti che piano piano stanno riscoprendo un marchio storico del motociclismo Italiano. I dati delle vendite lo stanno dimostrando e infatti con la TRK ora Benelli si trova sul tetto delle vendite insieme ad un colosso del motociclismo moderno – la BMW 1200GS – che però costa tre volte tanto. La strategia di Benelli sembra essere stata azzeccata in pieno, la sua è una moto che non trova concorrenti dirette nonostante appartenga alla categoria delle numerosissime Adventure stradali. Con misure da vera Big di categoria ma con una cilindrata di 498cc la TRK Sembra proprio voglia rivolgersi un po’ a tutti , senza esagerare in niente, ma promettendo di racchiudere in se l’essenza della tipologia delle moto a cui appartiene.

cilindricamoto@gmail.com TEL 0573 1941406

Spinto da tutti questi presupposti e da una gran curiosità mi sono ritrovato, grazie anche alla disponibilità di Benelli, a Serravalle Pistoiese presso la concessionaria Cilindrica moto e scooter per provare la TRK 502 x 2021 che mi è stata lasciata per un test lungo e accurato nel quale mi sono potuto fare un idea e dare un giudizio finale toccando con mano quali sono i punti di forza e i punti deboli di questa piccola grande Moto, sperando di essere di aiuto a chi sta cercando di conoscere qualcosa in più su questo oggettino dal prezzo super accessibile. Mettetevi comodi perché di cose da dire ce ne sono e il mio intento è quello di offrirvi la prova più completa possibile che si possa leggere su questa moto.

DESCRIZIONE DELLA MOTO

Al mio arrivo la TRK si trovava già fuori, in una colorazione grigio antracite davvero niente male. Alla vista la moto è davvero più imponente di quello che si direbbe vedendola in foto, dati alla mano .Una buona prima impressione. Il modello in prova è fornito di un bauletto della Kappa che oltre a donare alla moto quell’aria da tourer mi è risultato subito utilissimo per riporre tutta la mia attrezzatura. Il titolare della concessionaria, Simone, mi accoglie calorosamente. Aspettava il mio arrivo e inizia con professionalità a descrivermi la moto. Si vede che è un vero appassionato, specialmente del marchio Benelli che tiene ormai da anni. Aprendo le selle mi fa notare una modifica da lui apportata. La centralina del GPS (di serie, che serve per localizzare la moto e non solo) in origine è legata al telaietto della sella passeggero con una fascetta, diciamo non proprio bene. Come si vede nella foto sotto è stata spostata più avanti e fissata egregiamente al sottocodone. Simone non si limita a vendere le moto ma ci tiene anche ad apporre piccole migliorie mirate qualora lo ritenga necessario.

centralina situata sotto la sella del passeggero

Una volta rimossa la sella del guidatore (sotto la quale si trova la batteria) smontandola con una chiave da 10mm, mi fa notare che da qui si può accedere alla regolazione del precarico della sospensione posteriore che quindi non è subito a portata di mano. Un altro modo per accedervi è togliendo un piccolo carterino al lato appena sotto la sella svitando una brugola. (Vedi sotto)

La sospensione posteriore ha un escursione di 62mm ed è completamente regolabile sia nel Precarico sia in estensione sia nel freno idraulico, l’accessibilità alle regolazioni non è delle più facili. La forcella anteriore è di tipo a steli rovesciati e non ha alcuna regolazione ma dà l’idea di solidità (alla vista), è da 50mm di diametro e 140mm di escursione ed è comunque davvero ben rifinita

L’impianto frenante anteriore è affidato ad una coppia di dischi “a Margherita” da 320mm morsi da pinze flottanti a due pistoncini, i tubi dell’ impianto frenante sono in treccia metallica e per quanto riguarda l’anteriore la pompa freno è di tipo con vaschetta integrata. Al posteriore un unico disco da 260mm con pistoncino singolo. La TRK 502X monta un cerchio anteriore da 19″ e come la sorella con cerchio da 17″ è dotata di ABS di serie che agisce anche sulla ruota posteriore.

Il telaio è un traliccio a piastre e tubi d’acciaio Che abbraccia un bicilindrico frontemarcia 4 valvole per cilindro da 498cc e 47,5 CV a 8500giri e 46NM a 6000giri. Nonostante la piccola cilindrata, Il peso dichiarato di questa moto è un po’ altino e si aggira intorno ai 230kg con il pieno (ndr).

La versione X monta di serie il cavalletto centrale che, devo dire risulta molto facile da azionare, la moto viene su con semplicità senza troppo sforzo. Lo stesso non si può dire del cavalletto laterale che purtroppo non è facilmente azionabile perché si trova proprio sotto la pedanina e manca di una stampella che aiuti a trovarlo. Una cosa che invece ho apprezzato subito sono proprio le pedanine, molto larghe e rivestite in gomma sia per il guidatore che per il passeggero.

Ben rifinita tutta la parte del manubrio. Sulle manopole e sui paramani sono impresse le scritte del Modello, TRK, che danno alla piccola Endurona un aria da moto “Brandizzata“. Non è per niente scontato che una moto a basso costo abbia un tale livello di finiture. Dove si vede invece l’economia è nella qualità delle plastiche e dei bottoncini dei comandi al manubrio, un po’ troppo “leggerini” e non rifiniti benissimo che però sono dotati di una vera chicca essendo retroilluminati da una luce blu che anche se non è una cosa essenziale (chiunque possegga una moto sa benissimo dove sono i tasti, in modo abbastanza intuitivo) comunque sicuramente alzano il livello di finitura e sono piacevoli da vedere. Sempre sugli stessi blocchetti, in caso lo si vogliano come optional,c’è a destra un tasto per le manopole riscaldate e a sinistra quello per i faretti supplementari. Piacevole nell insieme anche il cockPit. Chiaramente niente TFT, c’è un contagiri dalla grafica sportiva e un display digitale dalla lettura molto chiara e dove è riportato un po’ tutto quello che serve compreso un comodo contamarce . Manca purtroppo il calcolo del consumo medio. C’è anche un tasto apposito per cambiare unità di misura da Km/h a Miglia/h -attenzione però -perché è molto vicino all’ altro tasto e nella distrazione il rischio di premerlo e viaggiare in miglia rischiando multe c’è. In effetti è un po’ strano che sia così a portata di mano visto che non è che tutti i giorni si cambia unità di misura. La protezione aerodinamica è assicurata da un plexiglass abbastanza generoso già di serie e non regolabile in altezza. Per finire nella descrizione della moto e delle sue comodità e d’obbligo segnalare la presenza di una molto accessibile presa USB posta appena sotto la manopola di sinistra sul serbatoio per ricaricare Cellulare o Navigatore mentre si viaggia richiudibile con un tappo in plastica, non bellissimo a vedersi ma sicuramente pratico.

LA MIA PROVA

Finalmente siamo arrivati al momento della verità. Quanto il prezzo stracciato ( considerata la media del segmento ) può incidere, nel complesso, sul risultato finale? Quali sono i pregi e i difetti di una delle moto più vendute in Italia?

Salgo in sella con una certa fatica, per farlo devo mettere la moto sul cavalletto laterale e salire montando su una pedana. Questo perché sono alto 1,68m e la sella nella versione X della TRK si trova a ben 865mm di altezza. Ci tocco appena con le punte dei piedi. Devo confessarvi, che comunque ci sono abituato perché faccio lo stesso anche sulla mia D…I (senza entrare nello specifico). Alla luce di queste difficoltà credo che questa moto sia perfetta per quelli alti da 1,75 in su. Per noi bassi è richiesto un po’ di sacrificio in più. Una volta sopra, noto che la sella è molto ben imbottita e ti accoglie nel migliore dei modi. Il peso della moto da fermo e a velocità di manovra si fa sentire fino all’ ultimo chilo, nonostante il serbatoio a metà livello…(circa 10litri su 20 di pieno).Ingrano la marcia e Parto, Prima tappa Pistoia e quindi provo l’ utilizzo urbano della moto. Appena uscito dal concessionario e imboccata una strada di scorrimento mi accorgo subito che il peso della TRK non è più un problema, la moto è sensibile ad ogni comando e risponde subito sembrando molto agile. I comandi sono morbidi e sia la leva della frizione che il cambio non richiedono alcuno sforzo, mi sento subito rilassato e comodo. Dal posto di guida la moto vista da dentro è imponente con il serbatoio che fa da padrone, un bel manubrio largo e il cruscotto in primo piano. Leggo le scritte Benelli sul serbatoio sotto lo smalto della vernice e per un momento mi assale quella piacevole sensazione di trovarmi in sella ad una moto “Italiana“, un senso di fierezza e appartenenza che mi caratterizza da tempo e che mi fa prediligere le nostre moto alle moto straniere, a prescindere dal modello anche se in questo caso non è proprio così visto che la moto è costruita da un colosso Cinese. Il rumore che esce dallo scarico (posto più in alto rispetto alla versione TRK Crossover, a mio avviso anche più bello) è molto gradevole e “rotondo” e suona più grande e grosso di quello che è realmente. Gira così fluido che sembra quasi un tre cilindri.

Mi sono portato dietro la staffa per il cellulare che ho attaccato al manubrio -come un vero turista – anche perché non conosco molto bene le strade della città.. Girottolando tra i semafori e le auto, non mi sento in difficoltà. La moto, grazie alla dolcezza della risposta del motore e dei comandi si lascia portare bene anche alle basse velocità. La sospensione anteriore assorbe bene le buche urbane mentre già avverto una certa carenza dei freni anteriori che non rispondono con l’immediatezza che ci vorrebbe per fermare da una moto da 230kg. Ma questo ve lo saprò dire meglio dopo. Intanto godetevi due foto nella bella Piazza del Duomo di Pistoia.

Per la prova dinamica del mezzo scelgo una delle strade più belle del Pistoiese che è la SS64 Porrettana che da Pistoia arriva appunto a Porretta Terme e poi da lì prosegue fino a Bologna attraversando l’appennino Tosco-Emiliano. Liberato finalmente dalla Città, le strade cominciano ad aprirsi e posso provare un po’ il motore. Non mi aspettavo granché perché 47,5 cavalli sono un po’ pochi – ed in effetti è così – non c’è quella grande spinta in avanti – è logico – però devo dire che l’erogazione è bella lineare e i cavalli a disposizione ci sono quasi ad ogni regime. La risposta del motore è pronta e non c’è bisogno di tirare più di tanto il collo al bicilindrico per divertirsi. Ovviamente se si cerca un po’ di velocità e specie in salita, il gas va spremuto a dovere ed è facile arrivare a fondoscala. Il dubbio è che forse in due a moto carica una certa difficoltà la si possa trovare, specialmente nei sorpassi. Che si può pretendere da un motore di 500cc? il paragone con i mille sarebbe sleale, Però per uno che si avvicina alle moto e vuole partire con il piede giusto, senza strafare in termini di potenza, è proprio quello ci vuole. Le vibrazioni sopra i 6000giri ci sono ma non sono poi così accentuate come ho letto da altre parti. La piccola cilindrata è comunque un vantaggio se andiamo a vedere i consumi che si aggirano intorno ai 23/24km/l nel ciclo misto, vale a dire più di 400 km con un pieno!

Tra le curve della Porrettana la TRK 502X è agile e facile da guidare e tutto quel peso sembra sparire, mi sono divertito a guidare rotondo tra una curva e l’altra e le Metzeler di primo equipaggiamento assicurano un buon grip. Dove invece non mi convince e si potrebbe fare meglio, come avevo già sospettato, è sui freni (e un po’ anche sulle sospensioni) La frenata è purtroppo un po’il tallone di Achille di questa Benelli secondo me. Per frenare bisogna pinzare forte la leva e la risposta è poco modulabile e incisiva, due pistoncini per pinza è un po’ poco per frenare una massa così notevole. Forse con delle pastiglie un po’ più performanti la situazione potrebbe migliorare sensibilmente. Bene invece il freno dietro e l’ ABS che non è regolabile nei livelli di intervento ma che è settato giusto, si fa sentire, ma solo quando è veramente necessario, lascia sempre un minimo di spazio per una leggera derapata. La forcella anteriore che credevo un po’ fiacca all’inizio, anche se non fa miracoli in termini dimamici, restituisce tutta la comodità che serve specialmente per un Enduro, su strade asfaltate accidentate e sterrato leggero. Si adatta un po’ a tutto trovando una via di mezzo nella taratura.

CONCLUSIONI

Finalmente mi sono tolto la curiosità di provare questa moto. La risposta alla domanda citata nel titolo è che questa moto è un compromesso. Il suo prezzo alla vendita è di soli 5990 euro. Alla stessa cifra che potrebbe costare un Beverly 350 (non me ne vogliano quelli della Piaggio) , si compra una moto, nuova. Per certi aspetti quello che offre Benelli ha quasi del miracoloso. Le finiture sono buone, la moto è appariscente, bella a vedersi,un bel Sound, una vera Adventure, grande più o meno come alcune sue cugine con un motore di cubatura doppia se non di più. E’ dotata di tutto quello che serve per avventurarsi dappertutto e viaggiare lontano, se si compra il set di valigie completo, chiaramente con tutti i suoi limiti. Credo sia nata con l’intento di accontentare tutti, dai Patentati A2, ai motociclisti nuovi o di ritorno, ai meno esigenti o semplicemente chi vuole una moto nuova ma non può permettersela e scende a patti. Questa moto è ottima sia per il tragitto casa lavoro che per la vacanza di una settimana. Consapevole del prezzo basso a me è piaciuta e ora capisco perché è diventata un best Seller. Spendere poco a volte non vuol dire accontentarsi perché questa moto può bastare anche per quello che è se non si ha troppe pretese. Credo che quelle piccole migliorie che ho citato siano necessarie a patto che non facciano lievitare il prezzo. Che è il suo punto di forza.

PREGI

  • Prezzo basso
  • Linea e finiture
  • Sound Motore
  • Comodità
  • Guidabilità tra le curve

DIFETTI

  • Freni Anteriori
  • Altezza da terra ( per quelli meno di 1.75m)
  • Peso e manovrabilità basse velocità
  • Cavalletto laterale
  • Qualche cavallino in più non guasterebbe