Manutenzione moto: cosa fare alla fine del rimessaggio invernale

Manutenzione moto: cosa fare alla fine del rimessaggio invernale

29 Giugno 2021 0 di La Redazione

Con l’arrivo della primavera, molti rider sono pronti a rimettere la propria moto su strada dopo il lungo rimessaggio invernale. Il mezzo, però, prima di tornare a circolare regolarmente, deve essere controllato, per garantire la sicurezza del motociclista e degli eventuali passeggeri. Più in generale, dopo essere rimasta ferma per un lungo periodo di tempo, ogni moto va sottoposta a controllo e manutenzione, per verificare che le principali funzionalità non siano state compromesse dal prolungato inutilizzo del veicolo. Vediamo, di seguito, qual è la manutenzione da effettuare in casi del genere.

Il controllo della carrozzeria

Una volta tolto il telo coprente, la prima cosa da fare è controllare la carrozzeria, ricercando in particolare eventuali tracce di ruggine. A tale scopo, è consigliabile procedere anzitutto ad un’accurata pulizia delle superfici, in maniera tale da rendere più facile l’individuazione di imperfezioni o difetti delle parti esterne della moto. Pulire con cura ogni parte delle moto è utile anche per poter scovare possibili perdite di olio, meno facili da circoscrivere quando superfici e punti di giunzione sono ricoperti da residui di sporco. 

Batteria e motore

Quando si prevede di lasciare la moto inutilizzata per un lungo arco di tempo, è bene scollegare il cavo del polo negativo della batteria oppure utilizzare un mantenitore di carica. In tal modo, si evita che la batteria si scarichi (la sostituzione o la ricarica non sono operazioni complesse ma richiedono tempo e denaro). Prese queste precauzioni, la moto dovrebbe partire regolarmente: un ‘restart’ basterà per verificare se la batteria è carica e se il motore gira normalmente (prima al minimo poi, raggiunta la giusta temperatura, dando gas per qualche minuto). Il consiglio è quello di fare particolare attenzione al ‘suond’ del propulsore, cercando di scovare rumori anomali che potrebbero essere sintomatici di guasti o malfunzionamenti.

Olio e gomme

Altri due elementi essenziali da controllare prima di rimettere una moto ferma da tempo su strada sono l’olio e le gomme. Per quanto concerne il primo, è necessario verificare il livello del fluido nella coppa: se ce n’è troppo poco, bisogna rabboccarlo, per evitare problemi di lubrificazione e raffreddamento. I pneumatici, invece, vanno anzitutto sottoposti ad un’ispezione visiva: bisogna controllare che il battistrada non sia eccessivamente usurato. Successivamente, basta recarsi presso una qualsiasi officina meccanica per controllare la pressione di gonfiaggio (nel caso, va ripristinato il valore originario).

Modifiche e aggiunte

Il momento delle verifiche propedeutiche al ritorno su strada di una moto rimasta ferma alcuni mesi rappresenta un’ottima occasione per effettuare qualche piccola modifica. I rider più esperti e dotati di maggiore manualità spesso scelgono di installare luci laterali oppure di modificare la conformazione dello sterzo, aggiungendo dei nuovi terminali per adattare la posizione di guida alle proprie preferenze personali. Gli accessori e i componenti necessari ad effettuare questi ed altri piccoli interventi vengono prodotti e commercializzati da marchi ‘settoriali’ specializzati, come ad esempio Rizoma. Il brand, nato nel 2001, produce produce anche pedivelle, pedane, supporti per targa, serbatoi per l’olio (con relativo kit di montaggio) kit luci e specchi retrovisori. Per avere un’idea più chiara di quanto sia ampia la gamma di articoli di questo marchio, basta sfogliare il catalogo digitale dedicato a Rizoma moto su omniaracing.net

Non tutti gli accessori, però, si prestano al ‘fai da te’, specie da parte di chi non ha particolari competenze meccaniche. Il consiglio, qualora si voglia intervenire in maniera più consistente su alcune parti della moto, è di rivolgersi alla propria officina di fiducia o ad un tecnico qualificato, in modo tale da verificare se le eventuali modifiche sono fattibili oppure costituirebbero un’irregolarità rispetto a quanto previsto dalle normative vigenti.