Le migliori 5 Naked usate fino a 4000 euro

Le migliori 5 Naked usate fino a 4000 euro

13 Luglio 2020 0 di La Redazione

Dopo l’articolo che ha riscosso un notevole successo sulle migliori moto sportive usate a 2000 euro, qui di seguito una Speciale classifica delle 5 migliori Naked usate entro i 4000 euro. In questa fascia di prezzo si iniziano a trovare delle moto belle, attuali e tutto sommato alla portata di tutti. La scelta però non è stata per niente facile e ho dovuto escludere anche qualche moto che sicuramente molti di voi avrebbero messo in classifica, ma perdonatemi, ho cercato di essere il più vario possibile. Noterete che queste sono tutte moto estremamente diverse, valide, e più o meno di media cilindrata, con caratteristiche diverse, sia per quanto riguarda le soluzioni tecniche,che i motori, che lo stile.

  • 1 – Mv Agusta Brutale 750/910 (2001/2007)

La Brutale Il primo posto se lo merita a pieni voti. Disegnata da Massimo Tamburini, Ha fascino Italiano, linee muscolose, tanto Stile e dotazioni da prima della classe. Curata in ogni particolare, le finiture sono ricercate nel dettaglio, tutto dà l’idea di una Special, lo scarico tagliato a fetta di salame, il faro con il logo, il carter motore, la pompa freno posteriore, il manettino dello starter, gli specchietti, le leve al manubrio.. Portarsi a casa una MV ad un prezzo modesto non è cosa da poco. Questa Naked costava infatti circa 15.000 euro e oggi si trova in vendita in una fascia di prezzo che va dai 3.000 ai 4.000 euro. Nata da una costola della F4, ne ha ereditato il telaio a traliccio in acciaio al cromo molibdeno con parti fuse in alluminio su cui lavora il forcellone monobraccio in alluminio, ed il motore, un 4 in linea che nella 750 sviluppa 127cv a 12.500g/Min , mentre la 910 arriva a 136cv e 11.000giri (La seconda ha il pregio di un erogazione più corposa e meno vuota ai bassi oltre ad essere più recente). Purtroppo il Kockpit, che è stato trasferito pari pari dalla F4, risulta forse un po’ sproporzionato e soffre di una leggibilità appena sufficiente, ma probabilmente il suo fascino sta proprio nel ricordare la moto da cui deriva la Brutale

La posizione in sella è davvero sportiva, si sta abbastanza rannicchiati con le gambe e protesi in avanti col busto. Sia per la 750 che la 910, le sospensioni sono dotate di forcella Marzocchi all’anteriore con steli da ben 50mm completamente regolabile e mono Sachs completamente regolabile al posteriore. L’impianto frenante è Nissin con pinze a sei pistoncini e due dischi da 320mm all’anteriore che garantiscono una frenata eccellente per tutte e due le cilindrate. Le misure delle gomme sono di 120/70 zr 17 all’ anteriore e 190/50 Zr17 al posteriore montate sui caratteristici cerchi a stella mutuati anch’essi dalla celebre MV F4. Questa moto è veramente un bel prendere, la più pregiata delle 5 proposte. I difetti conclamati delle Mv sono, le vibrazioni del motore, una particolare cura nella manutenzione e una scarsa copertura di concessionari ufficiali sul territorio.

  • 2 – Aprilia Shiver 750/SL 750 (2009-2011)

Un altro oggetto degno di nota. In questa fascia di prezzo si trova anche l’Aprilia Shiver, che nel 2009 , debutto’ come Naked di media cilindrata. Probabilmente non ebbe il successo sperato, non ne furono vendute moltissime ma la moto vantava dei contenuti tecnici davvero niente male al prezzo concorrenziale di 9.000euro circa da nuova.

La Shiver ebbe il primato di essere la prima Naked a montare di serie l’acceleratore a comando elettronico “Ride By Wire , associato ad una centralina dotata di tre mappature. Rain, per quando l’aderenza non è ottimale , Touring per viaggiare cercando il massimo comfort nella guida e Sport quando si vuole il motore più pronto per spingere un po’ di più. Tra le moto che abbiamo selezionato la Shiver è la più tecnologicamente avanzata e offre contenuti tecnici al pari di una moto di oggi. È spinta da un ottimo motore bicilindrico a V di 90 gradi raffreddato a liquido da 750cc il quale eroga la potenza di 95Cv a 9000giri montato su di un telaio composito a traliccio di tubi e piastre in alluminio. Il forcellone è in alluminio bibraccio con capriata di rinforzo con una rigidezza da riferimento per la categoria che è stato particolarmente studiato per sopportare le sollecitazioni asimmetriche del monoammortizzatore Sachs, regolabile nel precario e nel ritorno idraulico, posizionato lateralmente per far passare gli scarichi che arrivano dietro sottocoda, rendendo la parte posteriore anche la parte piu bella della Shiver.

Le forcelle sono da 43mm a steli rovesciati ma purtroppo non regolabili (peccato). L’impianto frenante , invece, non è niente male, impreziosito da tubi in treccia aeronautici di serie e con due dischi a Margherita da 320mm morsi da pinze Aprilia ad attacco radiale, dietro un disco singolo da 245mm. Si può trovare anche la versione ABS che adotta un sistema Continental a due canali che assicura la massima frenata in ogni condizione. Le misure degli pneumatici sono di 180/55 Zr17 al posteriore e 120/70 Zr17 all’anteriore. La posizione in sella è comoda, con le pedanine non troppo rialzate e il manubrio alla giusta inclinazione, il tutto rende la Shiver una Naked non troppo estrema con la quale si può fare un po’ di tutto. Si trova sul mercato orientativamente dai 3000 ai 4000 euro per le versioni più recenti con ABS

  • 3 – Ducati Monster 696/ 696+ (2008-2013)

La Ducati Monster è un icona intramontabile. Dopo il successo della prima versione negli anni 90 (quella con L’archetto al forcellone) e un leggero restyling avvenuto intorno al 2002 che ha coinvolto alcuni dettagli estetici oltre al telaio e vari miglioramenti su cablaggi elettrici e motore, Ducati dopo 15 anni decise per un rinnovo totale nel 2008. Il motore è il solito Bicilindrico a V di 90 gradi raffreddato ad aria, ma rispetto alle antesignane versioni Entry Level, la cilindrata è cresciuta fino a 696cc.

Esteticamente piacevole e armoniosa, resta il serbatoio come unico tratto distintivo, con il solito andamento a gobba di bue con i due ampi svasi laterali, ora pero’ rivestito da due semigusci in plastica che ne agevolano ulteriormente un eventuale customizzazione alla quale la monster è sempre stata sottoposta dagli acquirenti del passato. Il telaio è un traliccio al cromo molibdeno molto più corto e completamente rivisto rispetto ai precedenti modelli che si unisce ad un telaietto reggisella in alluminio. La sella è molto bassa da terra, 770mm, e offre anche ai più bassi un buon appoggio dei piedi sull asfalto. la posizione di guida è meno rannicchiata e più comoda, ma non turistica, restando comunque fedele al concetto di sportività iniziale che la serie Monster ha da sempre sostenuto. Il motore è termicamente rivisto e migliorato, modernizzato da un sofisticato sistema di iniezione che utilizza due sonde Lambda. Il tutto con l’intento di migliorare l’erogazione e offrire 80cv a 9.000 giri. Una potenza sufficiente per divertirsi e anche finalmente per togliersi da ogni impiccio, specialmente in due. La frizione è APTC a bagno d’olio che riduce notevolmente lo sforzo sulla leva ed è antisaltellamento. Il peso a secco è di solo 161kg che rende la 696 anche estremamente agile e divertente. Il comparto sospensioni è dotato di Forcella showa da 43mm a steli rovesciati (non regolabile) e mono Sachs al posteriore regolabile nel precarico e nel ritorno idraulico. L’impianto frenante è Brembo con due dischi da 320mm all’anteriore e pinze radiali a 4 pistoncini e al posteriore un disco da 245mm con pinza a due pistoncini.

Il Kockpit è digitale e predisposto per il Ducati Data Analizer, con caratteristiche di computer di bordo, ha molte piccole spie e avvisi compresi segnale di fuorigiri e tempi sul giro però risulta un po’ piccolo e poco leggibile specialmente in piena luce. Le misure delle gomme sono di 160/60 zr 17 al posteriore e 120/60 Zr17 all’ anteriore, misure purtroppo non più facilmente reperibili specialmente sugli ultimi modelli di gomme esistenti ( non tutti producono più queste misure).La versione plus, come uniche differenze, è dotata di guscio coprisella posteriore in tinta e un piccolo cupolino di rifinitura, accessori, spesso comprati con il tempo anche dai possessori della 696 normale, quindi non fatevi ingannare da quel +. La Monster 696 si trova con relativa facilità in una fascia di prezzo che va dai 3500 ai 4000 euro.

  • 4 – Triumph Street triple 675/ 675R 2007/2011

Questa moto entra di diritto tra le 5 migliori Naked usate entro i 4000 euro. Ha tutte le caratteristiche che la rendono appetibile ad un pubblico vario. Con chiari rimandi estetici che ricordano la Speed triple (come i grossi fanali tondi) accomuna la sportività allo stile tipico di Triumph. Inoltre è una moto unica nel suo genere grazie al motore 3 cilindri in linea che assicura coppia ai bassi tipica dei bicilindrici ma anche l’allungo di un 4 in linea mettendo tutti d’accordo. Grazie ad un peso contenuto di solo 167kg è una moto agilissima e divertente tra le curve. Una vera Streetfighter insomma.

La street triple 675 deriva dalla supersportiva Daytona 675 dalla quale eredita il telaio e il forcellone in alluminio, oltre al serbatoio e il motore opportunamente depotenziato da 120cv a 107cv a 11.700giri. Degno di nota il curatissimo Kockpit misto analogico/ digitale che cambia solo nella grafica.

 Rispetto alla Daytona perde le forcelle regolabili e le pinze radiali a favore delle flottanti a 4 pistoncini Nissin che lavorano su dischi da 308mm ma che comunque assicurano una frenata ottima. La versione R è un po’ più raffinata e costava 1000euro in più, si differenzia dalla standard poiché riacquista le pinze ad attacco radiale, forcelle (come la standard da 41mm) e mono pluriregolabili (tutto Kayaba) oltre ad una sella più curata, bicolore con cuciture a vista . Le misure dei pneumatici sono per entrambe le versioni da 120/70 Zr17 all’anteriore e 180/55 Zr17 al posteriore. La posizione di guida è abbastanza comoda con un altezza da da terra di 800mm e le pedanine non troppo rialzate e arretrate. Questa Naked è al 4 posto in questa classifica ma solo perché è una Naked particolare, può piacere o non piacere per la sua singolarita’ e uno stile particolare ma di sicuro è dotata di una ottima ciclistica e un bel motore, una moto che assicura un gran divertimento a chi la guida. Si trova in una fascia di prezzo che va dai 3500 ai 4000 euro. Chiaramente in condizioni ottimali meglio scegliere la R che però potrebbe sforare il budget.

  • 5 – Honda Cb600 f Hornet 600 (2007-2010)

La honda Hornet è da sempre considerata una delle prime Streetfighter di media cilindrata. Il concetto di una Naked con un motore ad altre prestazioni si può dire sia nato con lei. Infatti ha da subito riscosso un notevole successo anche grazie ad un prezzo di vendita basso .Le prime versioni non erano facili da guidare, e a dire il vero forse anche un po’ imprevedibili..telaio monotrave in acciaio, sospensioni economiche, distribuzione delle masse non proprio adeguata, insomma era una moto costruita per limitare i costi, con un motore potente e una ciclistica non proprio a puntino.

Fu nel 2007 che però venne migliorata considerevolmente, nacque quella che è stata forse l’ultima Hornet ad aver avuto un discreto successo nelle vendite oltre ad essere perfezionata se non stravolta sotto molti aspetti restando comunque accessibile nel prezzo, costava infatti solo circa 7.500 euro. La linea è stata profondamente cambiata, la parte posteriore abbassata notevolmente e lo scarico (tratto distintivo della Hornet) accorciato e posto sotto, in basso. Il lavoro più importante è stato fatto sulla centralizzazione delle masse grazie a nuovi sistemi di progettazione, bilanciando finalmente al meglio la moto. L’ unica cosa che rimane quasi uguale al modello 2006 sono le forcelle da 41mm a steli rovesciati ancora non regolabili ma alle quali sono state migliorate le molle. Il mono ammortizzatore invece è firmato showa regolabile solo nel precario molla. Il motore ora è quello della CBR 600rr addolcito nell’ erogazione la cui potenza massima è stata abbassata a 102cv a 12.000 giri . Il telaio (sempre monotrave) ora è in Alluminio così come il forcellone, sempre privo di articolazione progressiva, che però è stato anche allungato per migliorarne la trazione e la guidabilità .

Le ruote sono entrambe da 17″, con pneumatici 120/70 all’anteriore e 180/55 al posteriore. L’impianto frenante si compone di due dischi davanti da 296 mm con pinze a due pistincini e uno dietro da 240, lavorato da una pinza a pistoncino singolo. Nell’usato meglio trovare la versione con ABS, venduto come optional ma estremamente utile. Il sistema antibloccaggio viaggia a braccetto con la frenata integrale CBS, che mette in funzione anche un terzo pistoncino centrale anteriore della pinza (diversa dalla standard) quando si aziona il pedale del freno posteriore. La posizione in sella è ottima e adatta ad un utilizzo della moto a 360° grazie ad una azzeccata triangolazione sella, manubrio e pedane. Anche il passeggero viaggia abbastanza comodo complice una sella comoda e senza troppo dislivello dotato di maniglione di serie e pedanine relativamente basse . La Hornet è un ottimo acquisto per chi vuole una moto senza troppo impegno, affidabile come solo un Honda può essere ed adatta quasi ad ogni impiego con il solo limite comune a tutte le Naked che è la protezione Aerodinamica. Delle 5 proposte è la più comoda insieme alla Shiver. Si trova tra i 3000 e i 4000 euro.