Honda VFR 750R RC30, La prima vera Superbike

Honda VFR 750R RC30, La prima vera Superbike

2 Marzo 2019 0 di La Redazione

Chi non conosce questa moto, alzi la mano. E’ senza dubbio una delle più affascinanti,rare e ricercate dagli appassionati di tutto il mondo, una macchina da guerra nata esclusivamente con un preciso obiettivo. Vincere il neonato Campionato mondiale delle derivate di serie, la Superbike world series. Honda ci riuscì ampiamente con l’americano Fred Nels Merkel vincendo le prime due edizioni consecutive nel 1988 e 1989. Nonostante questo dominio durato due anni la RC 30 già dall’anno seguente dovette arrendersi allo strapotere Ducati con la nuova motorizzazione da 888. Nella sua seppur breve carriera dovuta probabilmente ad anni di innovazione senza precedenti in campo motociclistico, questa moto ha vinto praticamente in tutte le gare a cui ha preso parte diventando un’autentica leggenda. Oltre alla Superbike ha vinto la 8 ore di Suzuka, il Bol d’or, il Tourist Trophy, il mondiale F1, l’AMA Superbike e tutti i vari campionati nazionali.

Questa RC 30 è stata la prova di forza da parte del colosso Honda che decise di portare nel mondiale una monoposto venduta al pubblico, ma studiata a tutti gli effetti per essere una moto da corsa senza compromessi. Il prezzo di questo piccolo capolavoro era di circa 22.000.000 di lire, vale a dire circa il doppio delle sue dirette rivali dell’epoca e dieci di più della VFR 750F. Questa stessa cifra sarebbe servita nel 1989 per comprare una BMW Serie 3! insomma bisogna dire che se oggi è una moto ricercata e costosa, all’epoca era un mezzo per pochi fortunati .Nonostante questo, tutte le 2500 moto prodotte per il mercato europeo furono vendute.

La Honda VFR 750R meglio conosciuta col nome del progetto RC30 venne presentata nel 1987 e come accade quando viene fatto un passo epocale, lasciò tutti a bocca aperta. Era la versione incattivita e sportiva della più turistica VFR 750F con la quale non condivideva niente se non l’architettura del motore 4 cilindri a V nato dalle varie antenate VF.

La RC30 aveva un peso estremamente limato all’osso per l’epoca (185Kg) un bellissimo telaio in alluminio a doppio trave a sezione esagonale che pesava appena 14 kg con un angolo di inclinazione sulla forcella di 24,5 ° e un inedito forcellone monobraccio che scopriva il cerchio posteriore a otto razze da 18″ con pneumatico 170/60 e all’anteriore una forcella teleidraulica regolabile in compressione ed estensione da 43mm che lavorava su un cerchio da 17″ con pneumatico da 120/60. L’impianto frenante era dotato di due dischi da 310mm con pinze flottanti a 4 pistoncini e un disco da 220mm al posteriore con pinza a 2 pistoncini. Il motore da 747,75cc, era un compattissimo 4 cilindri a V di 90° montato trasversalmente, 4 tempi 4 valvole per cilindro dotato di leggerissime bielle in titanio, comandato da una indistruttibile distribuzione a cascata di ingranaggi che dava alla moto un leggero sibilo (avvertibile con lo scarico originale).La frizione era multidisco a bagno d’olio a comando idraulico con funzione antisaltellamento. La potenza dichiarata per l’epoca era tra le più elevate con 112CV a 11.000giri e una velocità massima di 255Km/h.

Insieme alla moto il reparto corse HRC Honda vendeva ai felici possessori un KIT di potenziamento a due livelli di preparazione, uno Superbike e Endurance e uno TT F1. inutile immaginarsi questa moto con il Kit montato.

Ad oggi il mercato offre ancora qualche modello in vendita a cifre che variano dai 20 ai 30.000 euro a seconda dello stato generale della moto. Tempo fa un concessonario Inglese mise in vendita tre esemplari nuovi a km zero di RC 30, una vera e propria messa in vendita di immacolate opere d’arte il quale giustificato prezzo doveva aggirarsi intorno ai….60.000 euro cada una!!

Conosco solo altri due modi più economici per portarsi a casa in un certo senso una RC30; uno è comprarsi la “rara” e molto rassomigliante sorellina NC30 da 400cc, anch’essa introvabile ma più abbordabile economicamente, oppure per i sognatori che vogliono accontentarsi in tutti i modi, costruire o farsi costruire una replica più o meno fedele su base VFR 750F del 1990 con la quale però l’originale aveva poco a che vedere se non fosse per l’architettura del motore, il disegno del telaio e il forcellone monobraccio...a volte ,però,ci si potrebbe anche accontentare, a voi la scelta!