Quale è la moto sportiva Regina degli anni Ottanta? (Votala)

Quale è la moto sportiva Regina degli anni Ottanta? (Votala)

19 Aprile 2021 2 di La Redazione

Io che sono nato nel 1982, gli anni 80 li ho intravisti di sfuggita e con gli occhi disattenti e inconsapevoli di un bambino. E’ risaputo che sono stati anni Mitici ,irripetibili, iniziati con l’elezione di Ronald Reagan a presidente degli Stati Uniti e finiti con la caduta del muro di Berlino e quindi del comunismo. Anni alla moda, di Bella Musica e di bei film, Anni della nascita del divismo, Anni delle infinite soap opera e serie televisive Americane. Anni dei primi videogames, Personal Computer e bombolette Spray al freon, del buco nell’ozono, di selfie con la polaroid, ma anche anni di pesanti piaghe come crack e Aids. Tirando le somme, comunque, sono stati anche anni positivi e sono entrati nella leggenda perché si andava definendo uno stile di vita sempre più mondano, alla ricerca della felicità individuale, del pensiero positivo e dell’affermazione personale – spalline imbottite a parte – è stato un decennio passato immaginando un futuro straordinario intravedendo già all’orizzonte un nuovo millennio sognando un mondo migliore- vaglielo a dire – che purtroppo le cose non sono andate proprio cosi.

Questa introduzione è fatta giusto per fare da sfondo ad un motociclismo di qualche decennio fa – che oggi ci sembra così arcaico – ma allora – ogni nuova moto era inedita, il massimo che poteva esistere. In questo contesto storico il mercato delle moto era florido e in gran fermento. Non c’era un settore predominante, Si vendeva veramente di tutto e per tutti. Dalle Sportive alle turismo, dalle Enduro alle moto da cross , di tutte le cilindrate da 125 a oltre 1000cc in un gran movimento di idee e innovazioni senza precedenti che gettarono poi le fondamenta per le moto degli anni a venire.

Le case Italiane non vivevano il loro periodo migliore – e – a parte e cagiva Aprilia che costruivano le loro prime piccole 125cc di successo e Ducati che stava provando a risalire faticosamente il mercato con la Paso prima e la 851 poi (alla fine del decennio), gli altri classici blasoni nostrali costruivano modelli di concezione “tradizionale” ma che venivano venduti anche quelli, sia in Italia che all’estero. A stupire in quegli anni erano invece i giapponesi, veri e propri pionieri di innovazione sia per quanto riguarda le ciclistiche ma soprattutto per quanto riguarda i motori. Nel 1983 venne presentata e messa alla prova per la stampa la Kawasaki GPZ 900R sul circuito di Laguna seca – fu un tripudio – venne subito considerata la sportiva del momento per prestazioni e doti velocistiche. In vendita dal 1984, in Italia e nel resto del mondo riscosse un notevole successo tanto da essere scelta anche nel celebre film TOP GUN come moto del Tenente Pete Mitchell. Ad appena un anno di distanza però ci fu la risposta chiara e decisa della concorrenza giapponese che non rimase di certo a guardare. La Suzuki presentò la GSX-R 750 mentre Yamaha la FZ 750. Due moto straordinarie, che stravolsero a loro volta il mondo delle due ruote. La prima venne presentata al salone di Colonia nel novembre 1984 lasciando tutti senza parole per bellezza e pulizia delle linee. Era una vera e propria moto da corsa omologata per andare su strada derivata dalla GS 1000R Endurance. Sempre al salone di Colonia dello stesso anno, venne presentata anche la Yamaha FZ 750 “Genesis” moto Dalle linee inconfondibili che nascondeva nel motore la sua vera innovazione, primo 5 valvole per cilindro della storia protagonista anche questa di un film. La moto di Oscar Pettinari protagonista del film Italiano ,Troppo forte.

Queste tre moto hanno segnato una svolta decisiva, ognuna introducendo qualche cosa di nuovo nel mondo delle due ruote e dando il via al settore delle Hypersport stradali. Quale sia la regina di quegli anni però non sarò io a deciderlo, passo a voi la palla. POTETE VOTARE ALLA FINE DELL’ ARTICOLO e decretare la vincitrice. Mi limiterò ad una breve introduzione descrivendone le prestazioni e le loro principali innovazioni tecniche in modo da pesare tutto sul piatto della bilancia. Buona scelta (difficile) a tutti!

KAWASAKI GPZ 900R

la linea non era inedita, riprendeva il family feeling delle Kawasaki dell’epoca (specialmente il cupolino) alternando spigoli a linee morbide, lasciando il motore appositamente in bella vista coperto in parte da una semicarena – la sua arma vincente – Un compatto 4 cilindri in linea raffreddato a liquido da 908cc 16valvole con distribuzione a doppio albero a camme in testa (DOHC) con alberino controrotante smorzavibrazioni, capace di 115cv a 9500giri e un accelerazione sui 400m da fermo in 10.2secondi e 204km/h. La velocità massima era da primato raggiungendo quasi 260km/h. Il telaio era un tubolare in acciaio con forma a diamante a cui il motore era appeso su due punti di ancoraggio e fungeva da parte stressata. con telaietto reggisella posteriore in alluminio. Il peso non era la il suo forte perché si aggirava intorno ai 230kg.

PRINCIPALI INNOVAZIONI :

  • Motore Compatto estremamente potente e moderno
  • telaio avanguardistico con struttura a diamante
  • Sospensione anteriore con anti affondamento mutuata dalle corse
  • Cerchio anteriore da 16″

SUZUKI GSX R 750

Ha letteralmente dato il via al filone delle successive Superbike da 750cc. Era una cosa mai vista, una moto da corsa omologata per girare in strada. La moto infatti si ispirava alla GS 1000R da Endurance da cui prendeva Anche le geometrie ciclistiche e del telaio in alluminio. Il motore è un 4 cilindri in linea 16 valvole Dohc che inaugura i motori (SACS Suzuki Advance Cooling System) raffreddati ad aria e olio per cercare di risparmiare peso il più possibile e in cui l’olio aveva sia funzione lubrificante che di raffreddamento. Era capace di 106cv a 10500giri e 11,2 secondi sui 400 metri da fermo, con velocità d’uscita prossima ai 200 orari. La velocità massima era di circa 230km orari. Grazie alla ricerca della leggerezza Il peso era da record e si fermava a solo 176kg a secco.

PRINCIPALI INNOVAZIONI :

  • Leggerissimo telaio in alluminio a rigidezza differenziata (8kg meno della concorrenza)
  • Rapporto peso/potenza da primato
  • Prima vera Race Replica
  • Motore SACS ad alte prestazioni

YAMAHA FZ 750 Genesis

La FZ è una di quelle moto caratterizzate da dei segni particolari inconfondibili che hanno segnato un epoca, il grosso faro anteriore rettangolare che riempie tutto lo stretto cupolino ha fatto storia, così come la leggendaria livrea rosso/argento e il compattissimo e moderno motore nero inclinato in avanti di 45° con i carter dorati , lasciato a vista sotto le semicarene. Proprio Il propulsore è sicuramente l’oggetto del desiderio di quegli anni. Il primo quattro cilindri in linea a 5valvole per cilindro della storia. Grazie a questa soluzione tecnica si ottenevano condotti di aspirazione rettilinei, camere di combustione più efficaci e rapporto di compressione più alto. Appena uscita era la moto 750cc più prestazionale in assoluto nonostante un peso di oltre 200kg. Dotata di 106cv a 10.500 giri aveva la velocità di punta era di circa 240km/h.

PRINCIPALI INNOVAZIONI

  • Motore Compatto 5 valvole per cilindro
  • Telaio a Delta
  • Cerchio anteriore da 16″
  • Pulsante elettrico entrata in riserva

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