Ogni quanto si cambia il casco? Qualche consiglio per farlo durare al meglio.

Ogni quanto si cambia il casco? Qualche consiglio per farlo durare al meglio.

22 Gennaio 2022 3 di La Redazione

Il casco è senza ombra di dubbio l’accessorio principale per quanto riguarda la sicurezza passiva ma anche quella attiva di qualsiasi motociclista. Anche Attiva, avete capito bene – molti non ci pensano – ma il casco e’ un elemento a doppia funzione e che fa parte anche di tutto quello che riguarda la nostra sicurezza “Attiva” perche’ se ben costruito e progettato ci fornisce tutti li strumenti quali comfort, visibilità e stabilità che ci permettono una guida sicura della moto. È anche ovviamente l’elemento principale della nostra sicurezza Passiva perché in caso di incidente protegge la parte più importante e delicata del nostro corpo, la testa -e il suo contenuto-, in poche parole noi.

Attento alla calottaaaa!!

La stragrande maggioranza degli scooteristi “da città” vede il casco quasi solo come un accessorio che serve soprattutto per non prendere una multa, scomodo e pressoché eterno (della serie un casco è per sempre..). Il motociclista per fortuna in linea di massima ha sviluppato nel corso degli anni , e specialmente negli ultimi 30, una sensibilità molto diversa. Anche grazie alle corse, ai piloti e ad una forte sensibilizzazione sul tema, ne ha capito l’importanza e talvolta anche la bellezza.

Il casco oggi per un vero appassionato è quasi una forma d’arte, uno strumento di battaglia che con colori sgargianti, i disegni e le repliche dei piloti è diventato il simbolo della passione per la moto. Cerchiamo il casco che ci soddisfi di più, costruito con i materiali migliori e il design che più ci piace con grafiche di nostro gradimento e che stiano in sintonia con noi e la nostra moto.

La scelta del casco è quindi molto importante e spesso ha un costo non indifferente. Senza soffermarmi su quali siano gli elementi giusti da considerare quando ne dobbiamo scegliere uno, parlerò della sua durata. È importante sapere che il casco non ha una scadenza e quindi per il codice della strada – e per gli amici blu con la paletta – l’unica cosa importante e’che esso sia omologato per le vigenti norme europee. Un po’ riduttivo e superficiale come controllo vista la complessità del prodotto e un pensiero torna rivolto ai nostri scooteristi da città che si sentono tranquilli anche se forse non dovrebbero esserlo.

Questa etichetta è come il GreenPass..Rende liberi chi ce l’ha
Diciamo Basta anche se non basta va’! All’italiana

Ad unanimità pero’ tutte le case costruttrici di caschi hanno stabilito in 5 anni il tempo limite per la durata di un casco a prescindere dal modo in cui esso viene tenuto (escludendo le cadute). Non è una vera è propria scadenza, ma che comunque sancisce una linea oltre la quale sarebbe meglio non andare. Ad ogni modo ciò che compromette in maggior parte la sicurezza in un casco è lo stato della calotta interna, ovvero quella in polistirene sintetizzato (EPS). Questa calotta, che ha il compito di assorbire gli urti, è soggetta a deterioramento e perdita di elasticità nel tempo già di per se e a maggior ragione a causa di molteplici fattori quali il caldo e l’umidità sia dell’ambiente ma soprattutto quella sprigionata dal nostro sudore e dell’ l’aria stessa circolante all’interno del casco. La calotta esterna soprattutto se in fibra ( carbonio, vetro o tricomposita) in teoria, dura molto di più nel tempo. In ogni caso questi cambiamenti, per quanto vi sforziate, saranno difficili anzi direi impossibili da vedere e valutare.

1- calotta esterna 2-calotta interna in EPS 3-imbottitura 4- cinturino

Quali sono invece i segnali visibili dell’invecchiamento di un casco ? Entro un arco di tempo così abbastanza ristretto non sono moltissimi, ma ci sono. Molto dipende anche da quanto è stato usato ma in linea di massima quando il casco diventa troppo comodo vuol dire che gli interni si sono ammorbiditi tanto. È il cosiddetto effetto pantofola e quindi non offre più la “calzata” stretta che aveva da nuovo. Dagli interni e dalla loro usura si può quindi intuire il livello generale del casco . Un altro elemento è il meccanismo di apertura e chiusura della visiera che giocoforza si allenta sempre di più a forza di aprire e chiudere ed è un altro segnale importante, (anche se in parte dipende molto dalla qualità del meccanismo). Se proprio devo essere sincero per me cinque anni sono anche troppi, dato che dopo un po’ mi stanco del modello, vedo altri caschi più evoluti e mi viene la voglia di rinnovarmi. I caschi vecchi non li butto, sono come delle fotografie, li tengo per ricordo con il rischio che in futuro trasformero’ il garage in un negozio di antiquariato, ma haime, ho sempre avuto una sorta di passione per i caschi e mi piacciono molto. Non vi dico quando mio padre gettò nell’ indifferenziata un Arai Schwantz replica e un casco che mi ero disegnato e che avevo fatto aerografare, ormai finiti, inutilizzabili. Tirai BESTEMMIE per una settimana!

Il collezionismo e i ricordi però c’entrano poco sia con l’articolo che con l’effettiva vita utile del prodotto e il suo utilizzo. Ti metteresti mai un soprammobile in testa? ..Non divaghiamo… con un casco puoi farci anche una fioriera una volta dismesso. Ad ogni modo per far sì che possa arrivare a durare fino al limite di tempo consigliato di cinque anni nella maniera migliore ed essere sicuri che ci possa offrire il massimo della sicurezza ci sono dei piccoli ma importanti accorgimenti da seguire.

1- La pulizia del casco è importantissima. Dopo ogni uscita, pulirlo con accuratezza con un detergente non aggressivo, farlo sia esternamente che in tutti i suoi meccanismi come quelli della visiera e delle bocchette. Gli insetti morti sono acidi e corrosivi, anche lo smog. Pulirlo anche dalla polvere che alla lunga può danneggiare meccanismi e guarnizioni con il suo effetto abrasivo.

2 – Se ha gli interni sfoderabili, non lavateli troppo di frequente (un lavaggio dopo ogni stagione va più che bene) e con un sapone neutro. Lavarli troppo spesso potrebbe accelerare il processo di ammorbidimento e consumo.

3 – Quando uscite in moto, specie nelle stagioni calde, non lasciate mai il casco al sole ne sulla Moto ne su un tavolino o sulla spiaggia. Anche se lo tenete nella sacchetta le temperature interne diventano altissime e sia la calotta interna che le colle potrebbero perdere le loro proprietà più velocemente.

4 – Riporlo in un posto asciutto e lontano dalle fonti di calore. Possibilmente nella sua sacca (ovvio)

5 – Evitate di farlo cadere inutilmente.Non appoggiatelo sulla sella della moto o in posti non sicuri. Una caduta anche banale potrebbe creare microlesioni nella calotta sia esternamente che internamente. Dovesse succedere..purtroppo andrebbe sostituito o fatto ispezionare dal costruttore.

6 – Tenetelo in testa solo nel modo corretto trasportatelo in maniera adeguata. Non alzatevi il casco sulla testa, con I guanciali sulle tempie (per capire) e quando lo portate dietro non trasportatelo infilando il braccio dentro.

Con questi semplici accorgimenti probabilmente il vostro amato casco vi offrirà sempre il massimo della protezione, bellezza e sicurezza per l’arco di tutti e cinque gli anni di vita consigliati.